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Il Carso alle spalle di Trieste

Quale stagione migliore per un’escursione sul Carso triestino? Quando d’autunno tutto si tinge dei colori caldi dell’ocra e del sommaco rosso. L’atmosfera si quieta, dopo la stagione della vendemmia, è arrivato il momento della degustazione.

Un’escursione gratificante, possibile in bicicletta ma accessibile anche a piedi. Tra sentieri e strade minori aggrappati al ciglione carsico sopra il golfo. Opicina, Prosecco, Gabrovizza, Sgonico, Coludrozza, Sales, Samatorza, Ternova, Prepotto, San Pelagio, Precenico, Malchina, Ceroglie, Medeazza alle pendici dell’Ermada. E poi Rupingrande, Zolla e Monrupino con la sua rocca. Un anello tra boschi di pino nero e sentieri carsici. La sosta non può mancare: numerose le Osmizze, le frasche, le Gostilne e agriturismo. I triestini queste terre le conoscono bene, rappresentano il loro parco a ridosso della città, uno straordinario balcone sul mare amato in ogni stagione. Ruvido d’inverno e fresco d’estate. Non mancano i punti da cui scorgere panorami mozzafiato: dalla strada Napoleonica o Vicentina progettata nel 1821, lo scorcio sul golfo e sulla città è davvero unico.

Terra di viticoltura e di vini pregiati come il Vitovska, il Terrano, il Merlot e Refosco, ma anche di altri prodotti doc come il miele o il formaggio e l’olio extravergine d’oliva (qui il suo limite settentrionale di produzione). Sono percorsi spesso continuamente in equilibrio tra salite e discese, mai però troppo impegnativi, adatti alla MountainBike.

La traversata del Carso triestino si compie quindi in giornata alla scoperta delle trincee e fortificazioni della Grande Guerra o tra i vigneti dei borghi rurali sopra il mare degustando i prodotti della terra a pochi chilometri dal centro città. Alle soglie dell’inverno arriva da est la corrente fredda dalla bora che sferza questo territorio arido e sassoso di una ruvida e aspra bellezza. E’ tempo di un caldo vin brulè, gustando le ultime castagne frutti di una terra che come gli inquilini delle sue grotte, si appresta al lungo letargo invernale.

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