Se avete già pedalato lungo le strade e i sentieri dell’Istria o avete percorso la Parenzana lungo l’antica strada ferrata, conoscete già la sincera schiettezza di questa terra.
In Istria, una regione dalla conformazione molto varia che offre numerosi itinerari adatti alle ruote lente, i percorsi segnalati per le biciclette (http://www.istria-bike.com/it/percorsi) si svolgono per buona parte su strade minori asfaltate, tuttavia diversi tratti corrono su sentieri lungo i boschi e su strade sterrate attraverso le campagne e accanto alla riva del mare.
Quale bici è quindi più adatta ad un viaggio su percorsi così eterogenei? È meglio privilegiare la velocità di percorrenza con una bici leggera e scattante o preferire la robustezza di una mountain-bike, che vi consentirà di superare più agilmente i tratti più impervi?
Noi siamo sempre dell’idea che, con caparbietà e voglia di andare, qualsiasi mezzo possa portarci a destinazione. Tutto è fattibile! Del resto il grande Bernard Moitesser, pioniere della vela in solitaria, ha attraversato l’Atlantico con una barca autocostruita con fogli di giornale pressati e vernice industriale. Sulle strade e i sentieri istriani, nel tempo, abbiamo incontrato ciclisti che se non proprio con bici da cronometro lanciato, rigide e filanti come katana giapponesi, pedalavano cavalcature più adatte ad un aperitivo (analcolico) mattutino, con le baguette ancora calde poggiate nel cestino anteriore, piuttosto che a spingere sui sentieri collinari. Ma qui siamo nella zona degli eroi… o, al più, dell’incoscienza.
Lasciate a casa quindi la specialissima in carbonio e orientatevi piuttosto su biciclette più comode e robuste. La scelta più semplice e a portata è ovviamente la mountain-bike. Robusta ed eclettica, capace di portare il ciclista sia sulle strade asfaltate che lungo i single-track attraverso il bosco. Ovviamente non è necessario scomodare una bi-ammortizzata, sicuramente over-engineering per questi tipo di percorso, però può essere comunque utile avere una forcella ammortizzata all’anteriore, in modo da stancare meno le mani e le braccia nei tratti più mossi.
Oppure optare per una bici da trekking, ovvero una bici per fare cicloturismo e macinare chilometri, soprattutto sull’asfalto. Un termine piuttosto generico quello del trekking, per indicare un tipo di bicicletta versatile, che si comporta bene anche sullo sterrato leggero, sebbene non sia nata proprio per questo utilizzo. Si tratta in ogni caso di biciclette che garantiscono comfort e comodità e che hanno la versatilità come punto di forza. Possiamo dire che le bici da trekking sono un compromesso tra le bici da strada e le mountain-bike e hanno caratteristiche proprie di ciascuna di queste due tipologie di bicicletta.
Il mercato tuttavia negli ultimi anni ha disegnato un nuovo settore commerciale e un nuovo concetto di bicicletta, mutuata dal ciclocross: le Gravel bike. Sono biciclette che all’occhio meno esperto possono sembrare biciclette da corsa, con il manubrio curvo, le ruote grandi e il telaio leggero. In realtà sono mezzi molto versatili, dalle geometrie più comode, adatte alle lunghe percorrenze, generalmente montate con forcelle in carbonio, per assorbire meglio le asperità del terreno, telai robusti e comodi e ruote grandi, dotate di coperture generose, per coniugare velocità di crociera, comodità e grip sui fondi meno agevoli. Sono biciclette pensate proprio per il cicloturista che vuole viaggiare veloce, dotate di agganci per i portapacchi o capaci di accogliere diverse sacche fissate al telaio (bikepacking) e moderni freni a disco, per offrire una buona potenza di frenata anche a pieno carico.
Comunque sia, una volta scelto il mezzo adeguato, non resta che pianificare bene il vostro viaggio o escursione, procurarvi le informazioni circa il percorso da affrontare o lasciarvi guidare dalla sete di scoperta, una sana carica di buonumore e il desiderio di un’avventura leggera che sarà sicuramente indimenticabile.
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